Lo stabile progettato sostituisce l’esistente stazione di servizio che occupa l’intera area di via Inganni 99; l’area occupata dal distributore fin dal 1995 è stata destinata dal vigente Piano Regolatore, così come dal precedente, a zona omogenea B1 con destinazione residenziale.
I locali commerciali e di servizio della nuova stazione occupano gran parte del piano terreno del costruendo edificio, che per gli altri piani è destinato ad abitazioni ed accessori, fanno eccezione l’androne condominiale e i vani scale ed ascensore che occupano la restante parte del piano terreno.
La stazione di servizio impegna anche l’area scoperta compresa tra l’edificio e la via Inganni con le isole dei distributori, la relativa pensilina di copertura e gli spazi di manovra per gli autoveicoli; tale disposizione è pressochè obbligata dai concomitanti vincoli di distanza di erogatori e serbatoi dal ciglio stradale e dagli edifici, dall’obbligo di collocare i serbatoi in zone scoperte, dalla necessità di separare il flusso veicolare in entrata e uscita dalla stazione e di organizzarlo senza intralciare la circolazione sulla via Inganni che è a corsie separate, nonché, infine, dalla opportunità di rispettare l’esistente morfologia urbana con edifici in serie aperta parallela e distanziata dalla strada.
L’ingresso del fabbricato residenziale comprendente 19 alloggi, occupa l’angolo nord-orientale del terreno con accesso pedonale direttamente dal marciapiede mentre quello veicolare usufruisce del piazzale dell’area di servizio (aperta 24 ore) e dei suoi ingressi carrai sulla pubblica via.
L’ingresso ai piani alti del fabbricato è collocato sul fronte posteriore con androne condominiale che dà accesso al vano scale-ascensore per tutti i piani entro e fuori terra ad esclusione della restante parte del piano terreno occupata dai vani commerciali e di servizio della stazione di rifornimento che hanno accesso separato dal piazzale della stessa.
Il fabbricato si sviluppa per 7 piani fuori terra, oltre il terreno e per 2 interrati; questi ultimi, leggermente eccedenti rispetto alla sagoma dell’edificio, sono destinati a box, e cantine.
Il 1° piano fuori terra è destinato a vani tecnologici senza permanenza persone consistenti nei locali; caldaia (a gas), contatori, autoclave, deposito immondizie e deposito biciclette, carrozzine, ecc., la restante parte del piano è libera e sistemata come un piano pilotis avente accesso oltre che dal vano scala anche da una rampa usufruibile da bici, carrozzine e carrelli immondizie ma non dai mezzi per disabili, i quali possono invece accedere al piano dall’ascensore.
La funzione di questo piano è quella di contenere i locali usualmente collocati nell’interrato ma che nel caso presente debbono trovare altra disposizione, come consentito dalle N.T.A., per la necessità di contenere il più possibile l’occupazione in sottosuolo, a causa della forte carenza di superficie permeabile conseguente alla presenza del piazzale del distributore, inoltre la collocazione fuori terra è quella preferita dalle normative antincendio per il tipo d’impianto di riscaldamento adottato (centralizzato a gas metano) ed è anche la più comoda per utenze condominiali quali il locale immondizie o quello contatori accessibili da uno spazio coperto ma ventilato.
Una seconda funzione del piano, non secondaria, è quella architettonica che risolve il contrasto tra l’altezza regolamentare della pensilina, + 4,80 ml all’intradosso, e quella dei piani abitabili dell’edificio, a causa della quale l’evacuazione di vapori e fumi da sotto la pensilina avverrebbe alla medesima quota dei parapetti delle finestre degli alloggi, senza considerare il devastante effetto ambiente dell’avere la visuale dell’intero 1° piano occupata dalla struttura della pensilina (h. cm. 96).
Grazie al piano mezzanino che viene proposto, la quota di pavimento del primo piano residenziale è di + 6,82 ml rispetto alla quota del piazzale, mentre l’estradosso della pensilina è a quota + 5,30 ml, una differenza di quota sufficiente ad evitare che vapori o fumi interessino le aperture degli alloggi e a distanziare visivamente la zona distributore dal resto dell’edificio.
Al 2° piano fuori terra iniziano i piani destinati alle abitazioni il cui profilo eccede rispetto a quello dei due piani inferiori di 185 cm. alle due testate dell’edificio e di 30 cm. lungo la facciata prospettante il piazzale.
Allo stesso piano una balconata estende ulteriormente l’aggetto della suddetta facciata consentendo così di coprire il distacco tra la pensilina e fabbricato, distacco necessario sia dal punto di vista costruttivo per la diversità dei materiali, sia per l’evacuazione dei fumi in caso di incendio sotto la pensilina. Nessun contatto o sovrapposizione vengono realizzati, contrariamente ad altri casi anche recenti, tra fabbricato residenziale e zona erogazione carburanti.
L’edificio si rastrema agli ultimi 3 piani con un ultimo livello in gran parte non abitabile annesso agli alloggi dell’ultimo piano, uno dei quali si sviluppa in duplex anche a questo livello.
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