L’area oggetto dell’intervento si localizza all’interno della Bicocca nella zona della fascia ad est, nei pressi del Teatro.
L’area è caratterizzata da una forma trapezoidale del lotto atipica, determinata dalla cesura della metrotramvia che taglia diagonalmente il lotto rettangolare separandolo in due parti, una di forma triangolare e una a trapezio.
Nella parte triangolare si colloca l’edificio del Teatro degli Arcimboldi, con una piazza antistante il viale dell’Innovazione.
L’area complessiva d’intervento è definita dagli assi viari di via Sesto S. Giovanni a est, via Padre Beccaro a nord, a ovest dal viale dell’Innovazione e dalla via pedonale Fieramosca, dotata di pista ciclabile.
Nelle immediate adiacenze del lotto in oggetto sono presenti la maggior parte degli interventi residenziali della zona: a ovest le torri che si affacciano sull’area delle risorgive reinterpretate con degli ampi specchi d’acqua; a sud e a nord altri due interventi residenziali meno recenti.
La forma trapezoidale del lotto risulta composta verso via Padre Beccaro da un’area rettangolare verde pubblica attrezzata, inserita nella maglia ortogonale del quartiere, che crea una distanza con il lotto residenziale già edificato a nord della via stessa.
Gli edifici scalano in altezza dall’alto al basso in direzione sud verso l’adiacente Teatro, da cui risultano fisicamente separati dalla trincea della metrotramvia costeggiata dal tracciato pedonale e dalla pista ciclabile di via Fieramosca. L’edificio sud più basso ha un basamento articolato in una piccola manica parallela alla via che è destinata a negozi.
L’area si conclude nella punta a verde pubblico in forma di piazzetta triangolare, estensione di piazzale Egeo e invito all’imbocco del percorso pedonale.
La restante parte dell’area, di forma triangolare, accoglie gli edifici residenziali, posti su una platea leggermente rialzata che comprende uno spazio di corte interna articolato.
Il fronte verso sud, verso piazzale Egeo e la Stazione di Greco, introduce dalla punta l’area edificata con il piccolo edificio A la cui pianta a L ad ali uguali e ravvicinate e il rapporto delle sue tre dimensioni lo assimila a un cubo di lato 33 metri, volume dimensionalmente uguale a quello della torre scenica del Teatro che lo domina dall’alto.
Sul fronte di via Fieramosca gli edifici si percepiscono a scalare sia da nord a sud che da est a ovest, portando in primo piano l’edificio D più alto (12 piani), che risulta così centrato nello spazio vuoto tra il teatro e l’edificio residenziale esistente mentre gli altri due edifici B
e A (9 e 7 piani) si allontanano progressivamente lasciando campeggiare il volume del Teatro e la sua facciata principale (vedi sezione urbana A).
Altrettanto si può dire del fronte su via Sesto S. Giovanni: il lato est del Teatro si percepisce in secondo piano quale importante volume sullo sfondo, in primo piano si articolano gli edifici residenziali che crescono dal Teatro verso lo spazio aperto del parco a nord e dialogano con la torre residenziale a Y esistente (vedi sezione urbana B).
Il fronte nord verso il parco pubblico, occupato interamente dall’edificio D-E, corrisponde alla composizione dei due edifici alti 12 piani che si compattano in un fronte unico legandosi con un edificio a ponte.
L’imponenza del prospetto è mitigata dalla distanza con il lungo prospetto dell’edificio residenziale esistente, con cui architettonicamente dialoga.
La mole dell’edificio si percepisce di scorcio dalla grande piazza aperta di fronte all’Università e bilancia rapportandosi i grandi volumi della testa nord dell’Esplanade e quello centrale della residenza universitaria ( sez. urbana F).
L’edificio D-E è un fabbricato di alloggi multipiano (12 piani abitabili) con un impianto generale a C che si imposta su un piano di campagna rilevato di 60 cm., affacciandosi su una corte interna alla stessa quota.
Tutta l’area di questo primo lotto di edificazione coincide in sottosuolo con un’autorimessa su due livelli interrati, il cui accesso avviene da via Sesto S. Giovanni, con una superficie di mq. 5.780 per livello.
L’accesso principale pedonale alle residenze si trova sul fronte di via dell’Innovazione e serve il gruppo dei quattro edifici principali B-C-D-E.
Dall’ingresso si accede alla corte e attraverso percorsi del giardino comune si raggiungono gli atri d’ingresso dei sei vani scala di distribuzione agli alloggi dei piani. Gli edifici D-E occupano una superficie coperta di mq. 1.830 fuori terra.
La platea della corte con struttura prefabbricata conterrà un riempimento di terra per la creazione dei giardini.
I due edifici sono concepiti come un corpo unico composto di due fabbricati ad L
fortemente diseguali: l’edificio E, dal lato più lungo parallelo al parco e con un impatto volumetrico simile alla testata nord dell’Esplanade, si congiunge con un innesto a ponte di tre piani all’edificio D, agganciandosi al suo volume d’angolo in forma compatta di torre.
La loro diversità non è casuale: il ponte abitato forma un portale il cui asse è lo stesso dei portali dell’edificio residenziale esistente parallelo sul lato nord di via Padre Beccaro oltre il parco.
Un altro elemento che il contesto suggerisce è l’alleggerimento visivo delle facciate estese e dei volumi alti e compatti, ottenuto con la foratura degli stessi: il fronte prospiciente il parco verso l’angolo con via Sesto viene aperto con due varchi sovrapposti, un portale in basso e un’apertura ai piani 7-8. La composizione in facciata di questa parte culmina con un aggetto quadrato.
Una linea marcapiano più o meno aggettante percorre tutto l’edificio riprendendo il filo dell’altezza di 21 metri circa dei corpi lunghi residenziali presenti nel contesto (l’isolato a corte dirimpetto), del corpo dei dipartimenti universitari e dei fronti bassi dell’Esplanade che circondano lo spazio aperto centrale della piazza dell’Innovazione.
Queste fasce sono il tema ricorrente che lega tra loro gli edifici dell’area di intervento.
Sono rese ancora più evidenti da sfalsamenti architettonici e uso dei materiali-colori, che aiutano a ricreare il senso di orizzontalità presente in Bicocca.
L’ordine inferiore di 7 piani è dominato da colori e materiali di tonalità varie chiare e dorate, quello superiore contrasta per la sua tonalità grigia più scura e uniforme.
Nel decrescere degli altri edifici di completamento dell’area, l’ordine superiore verrà riassorbito.
Un elemento architettonico importante del fabbricato è il volume della torre in pietra chiara incastonata verso l’angolo parco-via Innovazione che accoglie l’innesto dell’edificio a ponte. Si percepisce come un parallelepipedo innalzato a caratterizzare l’angolo principale di tutto il fabbricato e a sottolineare la separazione tra i due edifici. E’ un discreto richiamo al volume della torre scenica del Teatro.
Un secondo lotto d’intervento comprende invece glia edifici A, B e C, il primo posto sul piazzale Mar Egeo, gli altri, paralleli tra loro, si sviluppano lungo la via Sesto San Givanni.
Come per il primo lotto d’intervento, anche l’area di questo secondo lotto di edificazione coincide in sottosuolo con un’autorimessa su due livelli interrati, il cui accesso avviene da via Sesto S. Giovanni con una rampa elicoidale.
L’unità architettonica dell’insieme fa dialogare le parti, di cui il complesso maggiore è costituito dal D-E: in particolare l’edificio D genera lo stile architettonico delle facciate principali uguali e specchiate degli edifici B e C.
L’innesto dei due edifici D ed E a ponte e la necessità di collegare l’impatto della mole del blocco di 12 piani alla sequenza scalata degli altri edifici previsti nell’area, ha generato una suddivisione della facciata in due ordini principali chiaramente leggibili.
Infatti nei tre edifici del secondo lotto i due ordini sono percepibili soprattutto nei fronti del B e del C rivolti all’esterno dell’area: non più la nettezza di una linea marcapiano come nel D-E, ma piani sfalsati della facciata rivestiti nei due materiali lapidei ricorrenti e ripetizione del motivo dei balconi aggettanti a triangolo dei quattro piani bassi.
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